Amo, amo, amo i colori!!
Basta vestirsi di nero: sulle passerelle è un tripudio di toni forti e accostamenti arditi. E l’abbiamo già detto e ridetto. Ma più gironzolo nel web più mi ritrovo davanti queste esplosioni di colori a cui non posso resistere dal pubblicarle. Come si indossano? Col “color blocking”, l’abbinamento tra toni contrastanti. Il risultato è uno stile forte e deciso che ha ridato ritmo alla moda non solo della primavera 2011, ma anche del prossimo inverno. E anche questo ormai l’abbiamo capito.
Ma perchè ci piacciono tanto i colori? Se ti sei appassionata come me al vestire colorato, ecco qualche curiosità sul loro valore simbolico, per sapere esattamente cosa indossare esattamente nell’occasione giusta!
Rosso: è il colore del sangue e dei fluidi corporei, e di conseguenza anche dell’amore e della morte. Le tribù primitive raffiguravano la Terra come rossa, così come i Greci lo abbinavano alla terra fertile. Veniva usato per dipingere le vesti da guerra per mascherare la presenza di ferite.
Giallo: il colore del miele, dello zolfo, dell’ocra. Il giallo evoca il sole. Il cosiddetto giallo Napoli o Egiziano, ottenuto nell’antichità dal velenoso solfuro di arsenico, veniva usato già nel 2500 a.C. Lo zafferano, invece, delizioso e non tossico, è tuttora una delle spezie più care al mondo ed è usato per tingere lana, cotone, seta e piume di struzzo. Nel Medioevo europeo il giallo era considerato un “figlio minore” del bianco e perciò dotato di proprietà negative. A teatro i personaggi traditori e gli arrampicatori sociali vestivano perciò panni gialli.
Arancione: il giallo-arancione è il prediletto dei buddisti, mentre l’arancione in Polinesia è il colore della divinità che scaturisce dalla radice di curcuma, considerata il cibo degli dei.
Verde: è il colore della vegetazione. Però non ci sono piante capaci di regalare ai tessuti un pigmento verde stabile al sole e ai lavaggi, per cui gli esseri umani hanno imparato ben presto che il verde poteva essere ottenuto grazie al mix più resistente di blu e giallo. Il verde è associato alla crescita, alla fertilità, alla vitalità ma rappresenta anche i pericoli della natura. Sognare il verde in Cina è di buon auspicio, ma in questo paese questo colore è collegato anche alla perversione, alla prostituzione e al tradimento. In Mongolia è associato alle tre energie divine: pacificazione, crescita e distruzione. In occidente i tavoli da gioco sono ricoperti, non a a caso, da un panno verde, che porta fortuna, ma pure amore incostante, ardore, gelosia e disordine.
Blu: colore atavico della vita, quello delle profondità acquatiche dalle quali tre miliardi di anni fa le prime creature terrestri sono emerse. È il colore delle cascate per il popolo Maya, ma se pensi che il blu sia il colore del mare, beh non sempre è stato così. Per noi europei il mare è diventato di colore azzurro solo a partire dal 1400, fino ad allora era generalmente raffigurato con il verde.Il blu in natura è un pigmento più raro di giallo, rosso e arancio. Per questo è stato considerato a lungo il più prezioso e quello ricavato dalla polvere di lapislazzuli era riservato alla pittura del manto della Vergine.
Viola: usato da millenni, veniva ottenuto attraverso i pigmenti di molluschi gasteropodi di tipo Murex e Purpura. Il pigmento aveva un valore immenso in quanto il suo ottenimento era legato a lunghissime lavorazioni. È stato il colore regale per eccellenza e quello dei paramenti liturgici, perché simboleggia la lotta dello spirito (blu) contro la carne (rosso) durante il periodo quaresimale. E perciò in ambito teatrale è considerato portasfortuna, visto che la Quaresima erano proibiti gli spettacoli pubblici che costringeva gli artisti a un lungo periodo di “magra”.
Nero: è un colore molto evocativo che indossato rende fa apparire illustri, potenti e più magri. Nella cultura cinese è associato al nord, all’inverno e al vento ed è il colore dei vestiti dei ragazzi. In occidente è anche il colore della morte, da quando nell’epoca imperiale romana si indossavano toghe scure durante i giorni di lutto. Nell’arte paleocristiana veniva utilizzato per rappresentare il demonio.
Bianco: colore dell’innocenza e della purezza, è il tono simbolo degli abiti da sposa e dei bambini. I romani usavano biancheria bianca nel letto per evocare sogni notturni tranquilli. Nell’arte paleocristiana si dipingevano di bianco le vesti dei santi, dei puri di cuore, dei fanciullini. In Cina e in zone dell’Africa è il colore del lutto.
Ora… il tuo guardaroba sembra quello di Diabolik? Come non capirti… Da tanto tempo magari hai adottato il “tutto nero” per passare agevolmente dall’ufficio all’aperitivo, fino alla serata divertente senza passare da casa. Ottenendo eleganza al prezzo minore. Prima di tutto complimenti per le scelte razionali, però dopo stagioni di quieto vivere, di massimo effetto con il minimo sforzo, oggi rischi di andare fuori moda.
E’ ora di sposare la libertà e la leggerezza del vestire che si viveva negli anni 60 e 70. Proprio come hanno fatto gli stilisti sulle passerelle, promuovendo un uso, solo a volte apparentemente insensato, dei colori. Le righe a contrasto di Prada, il giallo limone di Moschino, i mix arditi di Louis Vuitton, quelli glamour di Gucci… Adesso rilassati, studia bene gli accostamenti nei negozi e poi….. via libera alla fantasia!