Michelle Williams: taglio e personalità

In questo post voglio parlare di un’attrice che ha sempre attirato la mia attenzione. Michelle Williams. Mi è sempre piaciuta per la sua poca famigliarità con la stampa e con gli eventi mondani. Ma soprattuto per il suo aspetto da ragazza normale, deliziosa. Basti vedere il  cambiamento da ragazzina che abitava nella casa vicino alla “Dawson’s creek” alla donna che è oggi.

Rimasta sempre fedele al biondo, e non è da poco nei lussuosi coiffeur di New York, credo che adesso si possa definire come una delle attrici più elganti che appaiono sui tappeti rossi.
Qui l’excursos. Voi cosa ne pensate?


Eccola ai tempi del telefilm che l’ha resa famosa.

Il primo drastico.

La vediamo qui con una pettinatura anni 50.

Michelle alla consegna degli Oscar 2011 più radiosa ed elegante che mai!

I colori vitaminici sono orecchini

Niente. Le parole di Faber risuonano anche nella moda.

“Ma una notizia un po’ originale
non ha bisogno di alcun giornale
come una freccia dall’arco scocca
vola veloce di bocca in bocca.”

E’ così che funziona. Spesso c’è un particolare che cattura l’attenzione di una persona che piano piano sparge la voce… e voilà! Eccoci arrivati alla nuova tendenza dell’estate 2011.
Gli orecchini di MERCANTIA!!

Eleganti, vitaminici, ma soprattutto coloratissimi impazzano su tutto il web da quando Alessia Marcuzi li ha indossati in prima serata. Alessia li ha saputi interpretare al meglio: unico accessorio indossato su un abito nero, un semplice ed elegante monospalla firmato Stella McCartney, smalto rosso e decollété nere.

Ma dove trovarli? Io vi posso suggerire Intimità Carpaneto, negozietto davvero delizioso a Carpaneto Piacentino. Per chi abitasse in zona vale la pena farci un giro, è aperto anche la domenica mattina. Ma udite udite. Ha l’assortimento completo e spedisce in tutta Italia.

Io ne sono già innamorata!! E voi?

E c’è da dire che anche questa collezione sempre dello stesso brand mi sconquiffera… delicata e primaverile!!

 

Discordanza al semaforo

L’estate è iniziata.
No. Siamo ad Aprile.
Si ti dico, l’estate è iniziata.
No, rispondo io. Siamo agli INIZI di aprile.
Si che è iniziata, guarda quel cavolo di termometro. E’ iniziata.
No. Il mondo sta impazzendo, c’è il buco nell’ozono, i ghiacciai si stanno sciogliendo, c’è un caldo da agosto inoltrato, devo fare il cambio dell’armadio in mezza giornata se non voglio finire sciolta come un ghiacciolo… ma NON siamo in estate. Cavolo.

Eppure ormai ci siamo. In quel particolare periodo che puntuale arriva ogni anno. Quello in cui giri per le vie della tua città e vedi fermi allo stesso semaforo, di fronte a te, due diverse tipologie di persone. La ragazza con gli shorts a una lunghezza improponibile, canotta bianca con scollo all’americana, chignon, infradito e gelato in mano. E accanto? Accanto abbiamo la ragazza che ha deciso che siccome siamo ad aprile si vestirà con l’abbigliamento di aprile. Cascasse in terra un meteorite che surriscalda l’aria di 30 gradi o una folata di scirocco dal Sahara… lei imperterrita porta gonna, calze nere 60 denari, maglioncino di lana “perchè non si sa mai che tiri un colpetto d’aria”, stivali e spolverino!

Cavoli! Siamo ad aprile!

I colori sono il nuovo nero!

Amo, amo, amo i colori!!
Basta vestirsi di nero: sulle passerelle è un tripudio di toni forti e accostamenti arditi. E l’abbiamo già detto e ridetto. Ma più gironzolo nel web più mi ritrovo davanti queste esplosioni di colori a cui non posso resistere dal pubblicarle. Come si indossano? Col “color blocking”, l’abbinamento tra toni contrastanti. Il risultato è uno stile forte e deciso che ha ridato ritmo alla moda non solo della primavera 2011, ma anche del prossimo inverno. E anche questo ormai l’abbiamo capito.
Ma perchè ci piacciono tanto i colori? Se ti sei appassionata come me al vestire colorato, ecco qualche curiosità sul loro valore simbolico, per sapere esattamente cosa indossare esattamente nell’occasione giusta!

Rosso: è il colore del sangue e dei fluidi corporei, e di conseguenza anche dell’amore e della morte. Le tribù primitive raffiguravano la Terra come rossa, così come i Greci lo abbinavano alla terra fertile. Veniva usato per dipingere le vesti da guerra per mascherare la presenza di ferite.

Giallo: il colore del miele, dello zolfo, dell’ocra. Il giallo evoca il sole. Il cosiddetto giallo Napoli o Egiziano, ottenuto nell’antichità dal velenoso solfuro di arsenico, veniva usato già nel 2500 a.C. Lo zafferano, invece, delizioso e non tossico, è tuttora una delle spezie più care al mondo ed è usato per tingere lana, cotone, seta e piume di struzzo. Nel Medioevo europeo il giallo era considerato un “figlio minore” del bianco e perciò dotato di proprietà negative. A teatro i personaggi traditori e gli arrampicatori sociali vestivano perciò panni gialli.

Arancione: il giallo-arancione è il prediletto dei buddisti, mentre l’arancione in Polinesia è il colore della divinità che scaturisce dalla radice di curcuma, considerata il cibo degli dei.

Verde: è il colore della vegetazione. Però non ci sono piante capaci di regalare ai tessuti un pigmento verde stabile al sole e ai lavaggi, per cui gli esseri umani hanno imparato ben presto che il verde poteva essere ottenuto grazie al mix più resistente di blu e giallo. Il verde è associato alla crescita, alla fertilità, alla vitalità ma rappresenta anche i pericoli della natura. Sognare il verde in Cina è di buon auspicio, ma in questo paese questo colore è collegato anche alla perversione, alla prostituzione e al tradimento. In Mongolia è associato alle tre energie divine: pacificazione, crescita e distruzione. In occidente i tavoli da gioco sono ricoperti, non a a caso, da un panno verde, che porta fortuna, ma pure amore incostante, ardore, gelosia e disordine.

Blu: colore atavico della vita, quello delle profondità acquatiche dalle quali tre miliardi di anni fa le prime creature terrestri sono emerse. È il colore delle cascate per il popolo Maya, ma se pensi che il blu sia il colore del mare, beh non sempre è stato così. Per noi europei il mare è diventato di colore azzurro solo a partire dal 1400, fino ad allora era generalmente raffigurato con il verde.Il blu in natura è un pigmento più raro di giallo, rosso e arancio. Per questo è stato considerato a lungo il più prezioso e quello ricavato dalla polvere di lapislazzuli era riservato alla pittura del manto della Vergine.

Viola: usato da millenni, veniva ottenuto attraverso i pigmenti di molluschi gasteropodi di tipo  Murex e Purpura. Il pigmento aveva un valore immenso in quanto il suo ottenimento era legato a lunghissime lavorazioni. È stato il colore regale per eccellenza e quello dei paramenti liturgici, perché simboleggia la lotta dello spirito (blu) contro la carne (rosso) durante il periodo quaresimale. E perciò in ambito teatrale è considerato portasfortuna, visto che la Quaresima erano proibiti gli spettacoli pubblici che costringeva gli artisti a un lungo periodo di “magra”.

Nero: è un colore molto evocativo che indossato rende fa apparire illustri, potenti e più magri. Nella cultura cinese è associato al nord, all’inverno e al vento ed è il colore dei vestiti dei ragazzi. In occidente è anche il colore della morte, da quando nell’epoca imperiale romana si indossavano toghe scure durante i giorni di lutto. Nell’arte paleocristiana veniva utilizzato per rappresentare il demonio.

Bianco: colore dell’innocenza e della purezza, è il tono simbolo degli abiti da sposa e dei bambini. I romani usavano biancheria bianca nel letto per evocare sogni notturni tranquilli. Nell’arte paleocristiana si dipingevano di bianco le vesti dei santi, dei puri di cuore, dei fanciullini. In Cina e in zone dell’Africa è il colore del lutto.

Ora… il tuo guardaroba sembra quello di Diabolik? Come non capirti… Da tanto tempo magari hai adottato il “tutto nero” per passare agevolmente dall’ufficio all’aperitivo, fino alla serata divertente senza passare da casa. Ottenendo eleganza al prezzo minore. Prima di tutto complimenti per le scelte razionali, però dopo stagioni di quieto vivere, di massimo effetto con il minimo sforzo, oggi rischi di andare fuori moda.

E’ ora di sposare la libertà e la leggerezza del vestire che si viveva negli anni 60 e 70. Proprio come hanno fatto gli stilisti sulle passerelle, promuovendo un uso, solo a volte apparentemente insensato, dei colori. Le righe a contrasto di Prada, il giallo limone di Moschino, i mix arditi di Louis Vuitton, quelli glamour di Gucci… Adesso rilassati, studia bene gli accostamenti nei negozi e poi….. via libera alla fantasia!

Roba da oroscopi

Ok. Io non ho mai creduto negli oroscopi e nell’astrologia. Nonostante mia mamma si perdesse ore e ore davanti a strani cerchi con simboli di pianeti e linee rosse e blu che si intrecciavano. Come non credo nel destino. Non mi piace l’idea che qualcosa vada indipendentemente da me. Che ne determini le mie scelte senza poter dire: ehi, sono io che ho scelto di andare a destra, non tu! Non credo nei fondi di caffè, negli auruspici, nell’ornitomanzia e neppure ad altre forme di superstizione organizzata e dotata di migliori uffici stampa.
Ce n’è uno però che che ogni tanto mi ritrovo a leggere. Uno. E non lo faccio perchè sono convinta che ci azzecchi o meno. Ma perchè non si sofferma a, Smetti di fumare e decidi di andare in palestra. No. Parla di lui per parlare di te. Mi piace come scrive, cosa non da poco. E mi diverte. Mi fa sorridere e dire, Ma to!
Questo è il mio di questa settimana. Chissà, forse devo darmi alla traduzione del blog in cinese?

Essendo un americano che ha vissuto la maggior parte della sua vita negli Stati Uniti, scrivo questi oroscopi in inglese. Ma da molti anni sono tradotti in italiano da un settimanale croccante che si chiama Internazionale. I miei lettori italiani sono diventati così tanti che un editore mi ha contattato per pubblicare un volume. Alla fine del 2010 è uscito, solo in Italia, Roboscopo. Mi ha fatto una strana impressione vedere il mio quarto libro uscire in italiano ma non nella mia lingua. Ho il sospetto che tu stia per vivere un’esperienza simile, Bilancia. Funzionerai altrettanto bene in una sfera straniera, avrai esperienze significative, e forse anche un certo successo “in traduzione”.
ROB BREZSNY

Continuo a non credere agli oroscopi. Ma, a costo di fare arrabbiare Rob, secondo me neanche lui ci crede. Almeno non nella maniera assurda in cui sembra crederci chi lo fa.

Cycle Chic: sceglierò una bici che rifletta la mia personalità

Nati nel 2006 a Copenhagen da un’idea di Mikael Colville-Andersen, definito “The Sartorialist delle due ruote” ed eletto da Time tra i “100 top blog worldwide”, questi fanatici delle bici fanno decisamente tendenza. Sono gli Chic Cyclist di Clycle Chic.

Stanchi e stressati dal traffico sono centinaia gli uomini e donne che hanno deciso di lasciare la macchina a casa, per sempre. Scegliendo la bicicletta come mezzo di trasporto e, più in generale, come filosofia di vita. Preferire la bici fa risparmiare tempo e soldi. E significa avere una coscienza: non inquinare e non finanziare le multinazionali del petrolio.

Perchè scrivo di loro? Perchè sono chic. Chic perché chi l’ha detto che scegliere le due ruote vuol dire rinunciare a vestirsi bene? Al contrario,

pedalerò con grazia, eleganza e dignità. Sceglierò una bici che rifletta il mio stile e la mia personalità

recita il manifesto del gruppo. Dietro lo slogan c’è un folto nucleo di devoti alle due ruote, che porta avanti la passione per la bici cercando di stimolare a vivere le città in modo diverso.

In Italia. Come sempre ci siamo anche noi. Qui.

Poésie *01: Tacchi vertiginosi

Giro illuminata dalla luce dei lampioni
vertiginosi tacchi
per vertiginose speranze di libertà.

Nel buio corvino della notte
impaziente sento,
vivo.

Finalmente dove il desiderio mi portava
ora sono
felice di esserci arrivata.

Dopo tanto girovagare
ora
sono a casa.

Colore dell’anno 2011: Honeysuckle!!

L’aveva detto. Proprio cosi. A fine anno insieme al Natale, alle profezie ed agli oroscopi, arrivano puntualmente a fine Dicembre anche gli annunci ufficiali sulle tendenze che impazzeranno nell’anno a venire. Le quali, proprio come le profezie, sembrano destinate ad auto-avverarsi in misura proporzionale alla fama e alla reputazione dell’istituzione che le emette.

Pantone, ad esempio. Un (il) colosso che decreta codici e successi dei colori che vengono utilizzati in tutti i progetti creativi. Per il 2011, l’azienda statunitense avevo reso noto, il 9 dicembre 2010, il verdetto su ciò che avrebbe imperato su abiti, web e riviste. Si tratta di Honeysuckle, da tradursi in italiano con “rosso caprifoglio” e marchiato con il codice “18-2120″. Questa la motivazione che ne ha portato alla selezione:

Honeysuckle è un colore energizzante che infonde buon umore e fiducia in se stessi per affrontare le sfide quotidiane.

In soffitta, invece, il colore dell’anno del 2010, il Turquise (15-5519), simbolo al contrario di via di fuga e allontanamento dagli stress. Bene. L’avevano detto. E così è stato. Non c’è negozio di vestiti e di interior design che non abbia in vetrina qualcosa che richiami questo rosa carico. Il buono umore è assicurato!!

Dalla famiglia Coppola una musa part-time

Casa Coppola, dopo il grandissimo regista, sforna talenti su talenti.

Non tutti sanno però che anche lui respirava aria d’arte fin da piccolo. Ebbene si. Il padre, Carmine Coppola, era una musicista jazz che suonava nell’Orchestra Sinfonica di Detroit. La madre, Italia Pennino, era figlia del proprietario di una sala cinematografica a Brooklyn.

Poi arriva Sofia. Figlia del maestro. Attrice, sceneggiatrice e regista di grande intuito, la prima donna statunitense ad avere ottenuto una nomination come miglior regista all’Oscar e ad aver vinto il premio per la miglior sceneggiatura originale.
E ora. Ora è la volta di Gia Coppola, nipote di Francis. Questa ventenne californiana è una fotografa di talento, regista e musa part-time. Dopo un cortometraggio l’anno scorso che pruomoveva la linea Target di Zac Posen, Gia firma oggi questo delizioso video per Orla Kiely per la primavera/estate 2011. Ecco l’avventura in stile vintage e un po’ naif di una deliziosa signorina che arriva a Londra (città del brand): tra luci, servizi di moda, dolci, pettinature cotonate scopre gli abiti e gli accessori della Kiely, per perfette giovinette anni sessanta. La musica però non è dei Beatles, ma dei losangelini e attualissimi Rooney.